Cosa fa il dottore agronomo e dottore forestale

L’attività dei dottori agronomi e dei dottori forestali – nonché dei biotecnologi agrari, degli agronomi iunior, dei forestali iunior e degli zoonomi – riguarda i problemi dell’ambiente.
Per i dottori agronomi e i dottori forestali l’ambiente rappresenta la fonte da cui l’uomo trae le risorse necessarie alla vita svolgendo attività economiche (agricoltura, zootecnia, selvicoltura) di produzione dei beni agroalimentari, ma anche il luogo nel quale si svolgono tutte le attività umane.
La prima conseguenza è che agire sull’ambiente, anzi nel Pianeta, significa difenderlo dagli sprechi e dagli usi impropri (inquinamento) e valorizzarlo nei suoi aspetti naturalistici, paesaggistici, storico-monumentali attraverso varie forme di conservazione (parchi) e trasformazione consapevole (verde urbano).

Requisiti
Per esercitare la professione di dottore agronomo e di dottore forestale, nonché dei biotecnologi agrari, degli agronomi iunior, dei forestali iunior e degli zoonomi – occorre avere superato un esame di Stato di abilitazione ed essere iscritti ad uno degli Ordini provinciali.
Presupposto per l’accesso all’esame di abilitazione per i dottori agronomi è il possesso di uno dei seguenti titoli accademici di laurea (ante DM 509/99): scienze agrarie, scienze della produzione animale e agricoltura tropicale e subtropicale, ossia una laurea specialistica in una delle classi di cui all’art. 12 del Dpr 328/2001.
Per i dottori forestali è necessaria la laurea in scienze forestali.
Alla professione possono accedere anche i cittadini stranieri o chi abbia conseguito un titolo di studio all’estero secondo l’equipollenza dei titoli di studio in base ad accordi di reciprocità stabiliti tra gli Stati.